Contributo di Fulvio Aurora

Amianto: iniziativa di presidio e manifestazione nazionale in ricordo del prof. Lorenzo Tomatis (articolo per Liberazione)

Giustizia, risarcimento, riconoscimento, sorveglianza sanitaria, bonifiche ambientali, ricerca e cura, sono le parole chiave che sottendono al problema della presenza e dell’esposizione all’amianto. Per la verità ne mancano altre due, le più importanti: malattia e morte.
Sono 100.000 le persone - in gran parte lavoratori - che ogni anno muoiono nel mondo a causa dell’esposizione all’amianto. Se ci limitiamo all’Italia la stima si avvicina ai 4.000 casi. Casi che sono persone con una vita alle spalle, una famiglia un contesto sociale. Hanno lavorato senza sapere. Oggi divengono più frequenti i casi di persone colpite da una malattie da amianto solo per esposizione “ambientale”, perché vivevano in una casa, in una zona, in un contesto in cui l’amianto sotto qualsiasi forma era presente e diffondeva in modo silenzioso e crudele le sue fibre killer. Sono oltre 30 milioni le tonnellate di amianto sparse per tutto il territorio nazionale, con delle concentrazioni particolari nelle fabbriche dismesse, nei cantieri navali, nelle vicinanze delle stazioni, in alcuni territori dove veniva lavorato. Assommano almeno ad 1.300.000 i lavoratori ex esposti il cui rischio di essere colpiti da una malattia asbesto correlata è relativamente alto.
Alcuni giorni fa è morto a Lione il prof. Lorenzo Tomatis (nato a Torino nel 1929). Oncologo ed epidemiologo, uno dei più grandi ricercatori in campo medico noto a livello mondiale che è stato per 10 anni direttore dell’agenzia internazionale di ricerche sul cancro (IARC), organismo scientifico dell’Organizzazione mondiale della sanità. Nel 1973, mentre espletava il suo mandato, ha pubblicato una monografia nella quale per la prima volta è stato scritto che non esiste valore limite al di sotto della quale la salute degli esposti all’amianto può essere salvaguardata. Una rivoluzione in quel periodo in cui l’estrazione e l’utilizzo dell’amianto erano al massimo livello, specialmente negli USA e in Europa. Per quanto già dagli inizi del secolo si sapesse della nocività dell’amianto e negli anni trenta e negli anni 40 era stata individuata la relazione amianto (o asbesto) e asbestosi quella amianto-tumore dei polmoni, per arrivare poi agli anni 60 in cui si è visto che il mesotelioma della pleura aveva l’amianto come unica causa conosciuta, ci sono voluti altri decenni perché in Italia la legge (n.257/92)lo mettesse al bando.
Gli studi e anche le denunce di scienziati come Selikoff negli Stati Uniti, e Tomatis in Europa e in Italia hanno prodotto risultati apprezzabili. Studi e ricerche, non astratti e lontani, ma dalla parte delle vittime Tomatis accettava volentieri di fare il perito per i Tribunali sia d’ufficio che di parte a favore di singoli e di gruppi di lavoratori. Invitato a incontri e convegni, compresi quelli indetti dalla nostra associazione e da Medicina Democratica, di cui faceva parte, interveniva volentieri, sobbarcandosi, magari gratuitamente lunghi viaggi, nonostante la precarietà della sua condizione di salute.
Possiamo chiederci se la scienza, la dignità e la generosità del professor Tomatis non possa influenzare i nostri governati e il nostro Parlamento che si accingono a predisporre, discutere ed approvare la legge finanziaria per il 2008. I problemi sono tanti. E chi li disconosce! Ma vogliamo smetterla di considerare quello dell’amianto e delle conseguenze della sua esposizione un problema particolare. Esso invece è: un’emergenza sanitaria e ambientale nazionale che richiede giustizia per le vittime e riconoscimento, anche sul piano previdenziale, per chi è stato esposto, non meno di misure sanitarie, curative e di ricerca per chi viene colpito o è a rischio di esserlo; non ultimo un piano generale di bonifiche, definendo le dovute priorità, dei numerosi siti contaminati. Diverse associazioni, comitati, movimenti, sindacati hanno indetto una manifestazione, nel “mese della mobilitazione”, il 16 e 17 ottobre, davanti al Senato della Repubblica dove sarà in corso la discussione della legge finanziaria per chiedere di approvare lo stanziamento di una somma intorno ai 200.000 di euro a favore delle vittime dell’amianto. Un modo per aprire finalmente la discussione su una proposta di legge firmata al Senato da 60 senatori (AS 23 - Casson e altri) e da 43 deputati alla Camera (AC 2407 Burgio e altri), per ridurre il più possibile l’impatto negativo dell’amianto e per dare un quadro risolutivo a tutto il problema.

 

Fulvio Aurora
Associazione Italiana Esposti Amianto (AIEA)