Contributo di Pier Antonio Marongiu

In ricordo di Lorenzo Tomatis

La notizia della scomparsa a Lione di Lorenzo Tomatis, oncologo di fama internazionale ci ha lasciati desolati e sgomenti.

I componenti del Comitato Scientifico dell’Associazione Romagnola Ricerca Tumori lo hanno apprezzato come Direttore dell’Agenzia Internazionale per le Ricerche sul Cancro di Lione (IARC).

Il sottoscritto, socio dell’Associazione Medici per l’Ambiente – ISDE Italia e componente del Tavolo delle Associazioni di Forlì, lo ho apprezzato non solo come scienziato ma anche come uomo, coraggioso e libero, onesto e coerente, analogamente al compianto oncologo romagnolo Cesare Maltoni, direttore dell’Istituto della Fondazione Ramazzini di Bentivoglio (BO) che nel 2000 sottolineava come “L’aumentato potenziale cancerogeno ambientale, verificatosi in anni più recenti, e attualmente, può nei futuri decenni non solo aumentare l’incidenza e la mortalità per tumori, ma anche, accorciando il periodo di latenza, anticipare a fasce di età più giovani i livelli di incidenza e, quindi, di mortalità che noi oggi registriamo nell’ultimo periodo di vita”.

Ambedue evidenziavano la necessità urgente di adottare per la popolazione esposta una vera “prevenzione primaria” per ridurre le patologie endemiche dell’inquinamento ambientale (cardio-cerebro-respiratorie e tumorali) che hanno raggiunto un livello di epidemia.

Tomatis denunciava apertamente le amministrazioni di adottare, per quanto riguarda la politica di rifiuti, l’unica strategia “folle” dell’inquinamento e nel contempo criticava la commissione medica dello studio epidemiologico di Coriano di minimizzare i risultati del mancato approfondimento sullo stato di salute dei bambini residenti e del mancato monitoraggio dei microinquinanti.

Distinti saluti.

dott. Pier Antonio Marongiu
Segretario del comitato scientifico
dell'Associazione romagnola ricerca tumori